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 Lino Benedetti nasce nel 1927 a Ceredo di Sant'Anna D'Alfaedo (Verona),
dove si trasferisce alla fine degli anni '50. Fin da giovane segue gli scavi
 archeologici che vengono effettuati nel territorio di Sant'Anna d'Alfaedo
 appassionandosi di Preistoria e Paleontologia, sopratutto da quando, dalle cave
 del Monte Loffa (72 strati di diverso colore e spessore impiegati per i più 
 svariati usi), vengono alla luce eccezionali fossili di fauna marina che attenti
  cavatori recuperano fra gli strati della Pietra della Lessinia (un tempo era 
	conosciuta come pietra di Prun) collocabile nel Cretaceo superiore circa 70 milioni
	di anni fa.
	Fossili di notevole interesse per conservazione e dimensioni che, unitamente ad altri
	reperti archeologici, porteranno all'istituzione nel Capoluogo di un prestigioso
	Museo Paleontologico e Preistorico, di cui il Benedetti è stato un convinto fautore.
	Museo molto frequentato insieme al Ponte di Veja, fenomeno naturale di grande bellezza.
	Nel corso dei secoli,intere generazioni hanno adoperato questo particolare materiale
	lapideo proveniente dalle cave della zona per costruire le loro dimore e le loro chiese,
	per delimitare i confini delle proprietà, per contrastare il dilavamento dei
	terreni in pendìo con muri a secco, per pavimentare corti, per coprire le case,
	per realizzare elementi decorativi di grande effetto. Ne è scaturito un tessuto
	edilizio unico nel suo genere che ha impresso una singolare ed irripetibile
	caratteristica connotazione al paesaggio, di cui queste foto scattate da Lino
	Benedetti forniscono un saggio.
	Allo stesso,verso la metà degli anni '50, fu offerta la possibilità di collaborazione
	al quotidiano L'ARENA,di cui è tuttora corrispondente locale, con servizi da Sant'Anna
	d'Alfaedo, spesso corredati da fotografie (altra sua passione), per cui lo possiamo
	considerare la memoria storica di questo stupendo lembo della Lessinia occidentale,
	ai confini col Trentino.
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